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L’eta d’oro del Gupta

a Storia
 


La dinastia del Gupta fondata da Chandragupta primo (un proprietario terriero oscuro del Bihar, senza legame di famiglia con Chandragupta del Maurya), venne al potere all'inizio del IV secolo dopo JC. Con il matrimonio e la conquista, Gupta estese il suo impero dal’Bengala al Penjab e del Cachemire al Deccan.

Samudragupta il guerriero del clan, lanciava degli attacchi attraverso la foresta vergine della penisola per celare l’oro dei regni del Sud. Gupta miglioro le sue finanze appropiandosi dei porti matittimi dell’Ovest e impossessandosi  del commercio che questi mantenevano con gli Arabi.

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Il crollo dell’impero Gupta comincio nel mezzo del V secolo con l’attacco di una nuova onda di invasioni straniere, gli Unni bianchi. Senza essere chiaramente collegati, altri Unni di Attila, si dedicarono alla distruzione dei buddisti alla quale si consegnarono senza pieta. Gli Unni bianchi si afferrarono del Penjab, del cachemire e di una grande parte dell’ovest della pianura del Gange, da cui furono successivamente cacciati.

Nel sud, il potere era condiviso tra i Pallava, stabiliti da diritto di conquista a Kanchipuram, Pandya e Chola disputandosi il possesso di Thanjavur (Tanjore). Grazie al movimento bhakti, i Tamul diedero un nuovo entusiasmo nei riti brahamanici dell’ induismo. I templi scavati nella roccia a Mahabalipuram furono una delle grandi opere dell’archittettura meridionale e gli artisti di Kanchipuram influenzarono o presero parte alla costruzione dei templi immensi di Anghor Vat al Kampuchea e di Barabudur a Java.

 

 
   
 






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