I nuovi conquistatori dell’India del nord non vennero senza essere stati pregati. I governatori afgani del Sind e del Penjab che sperano di ottenere piu autonomia che non ebbero con il sultano tirannico di Delhi Ibrahim Lodi, fecero appello a Baber, la tigre, re di Kaboul.
Baber che scendeva non soltanto da Timur (chiamato il terribile zoppo) ma anche da parte da sua madre Gengis Khan, accetto di essere ricevuto in liberatore, ma non si impegno a nulla. Grazie ai loro cannoni, fino adesso sconosciuti in India, i suoi 8000 soldati distrussero l’esercito di 50000 uomini del sultano Ibrahim nella battaglia di Panipat, al nord di Delhi. E dunque nella mattina del 21 aprile 1526 che nasce il nuovo impero indiano, quello dei Moghul (moghul e etimologicamente le stesse parole mongole ma quest’ultima si applica alle tribu di Gengis Khan, mentre moghul e riservato al popolo ed ai discendenti di Baber). Baber si afferro rapidamente di Delhi e Agra, la resistenza piu viva venendo ancora una volta del Rajput, poi si diresse verso l’est e completo la sua conquista dopo avere superato i capi afgani del Bihar e del Bengala (1529). Mori nell’ anno successivo.
Il suo erede Humayun fu cacciato fino in Persia nel 1540 dal generale di Baber, Chir Chah che si rivelo un migliore sovrano. In 5 anni soltanto, il generale costrui nuove strade, creo un servizio postale nazionale e diede per due secoli il suo aspetto all’amministrazione moghul prima di trovare la morte al combattimento. Lascio il trono asi suoi successori che lo conservarono fino al ritorno di Humayun.
Quest’ultimo ritorno nel 1555 a capo di un esercito persiano per riconquistare il Penjab, Delhi e Agra. Ma l’anno successivo mori in un incidente stupido lasciando il trono a suo figlio Akbar.
Jalal-ud-din Mohammed Akbar (1556-1605) fu un imperatore degno di questo nome. Caratteristica della dua intelligenza , la nuova religione eclettica di cui gratifico i suoi argomenti, la fede divina (din-i-ilahi) tento di soddisfare tanto i musulmani ortodossi che quelli che come lui ammettevano la nozione di un sovrano semi-divino.
Tenendo a garantirsi la lealta degli indu (e sembra essere il sovrano musulmano piu favorevole presso gli storici indu), Akabr elimino la maggior parte delle tasse discriminatorie che pesarono sui non musulmani. Recluto del Rajput per il suo esercito dopo avere sposato una ragazza di Bharmal, Raja di Amber.
Nonostante sforzi ripetuti, Akbar non riusci a estendere il suo impero verso il sud. Nel 1565, i sultani musulmani del Deccan, insieme, avevano invertito il grande impero indu di Vijayanagar senza evitare i saccheggi, i macelli e i massacri, non volevano cedere a Akbar.
Anche essendo illetrato, Akbar aveva una curiosita intellettuale insaziabile. Preferiva la dottrina mistica all’ortodossia islamica, ma si mostrava eclettico in materia di religione che discusse con brahama, moni jain, parsi, sikh o cristiani. I musulmani ortodossi si misero a temere che l’Islam sia abbandonata e sommosse sporadiche scoppiarono in Bengala, al Bihar e al Penjab.
Mentre Akbar consegnava battaglia al Deccan nel 1601, i suoi figli rivendicarono il trono. L’imperatore rientro per ristabilire il suo potere ma mori poco dopo avvelenato, si dice, dai i suoi figli. Il nuovo imperatore si fece chiamare Jahangir (il conquistatore del mondo). Jahangir (1605-1627) perse ogni spirito di conquista ed abbandono gli affari dello stato a sua moglie, Nur Jahan.
Jahagir preferiva scrivere poesie, bere vino e passare l’estate al Cachemire. Nella sua capitale Agra, il gusto era persiano in materia di abiti, di decorazione, di moralita mentre la cultura indu del Rajput influenzava la letteratura e la gastronomia.
Se i contadini fossero obbligati di pagare il fasto di questa vita di corte, gli artigiani, orafi, gioiellieri ci trovavano il loro conto.
Jahangir condivideva la tolleranza religiosa di suo padre sentendosi comodo sia con gli asceti indu che con i missionari gesuiti.
Suo figlio, Chah Jahan fu il piu esagerato dei grandi moghul. Prodigo milioni per fare costruire palazzi e moschee coperte di pietre, spendendo milioni per libri d’oro e diamanti, smeraldi, rubini e zaffiri del trono del pavone.
Fra le centinania di donne del harem imperiale, Chah Jahan gradi soltanto Mumtaz-i-Mahal (la eletta del harem) che gli diede 14 bambini. Mori mentre stava partorendo e Chah Jahan fece costruire il Taj Mahal.
Con il rispetto abituale che caratterizza i moghul, Aurangzeb (1658-1707) figlio di Chah Jahan, tradi suo padre e lo imprigiono nella fortezza di Agra in cui passo gli ultimi 8 anni della sua vita. Ne era finito del fasto e della profusione delle arti. Musulmano entusiato, rigoroso anche in materia di abiti, Aurangzeb ama la musica della corte e brucio i ritratti dei principi che violavano il divieto islamico sulle immagini.
La tolleranza religiosa non duro maggioratamente. I sikh furono massacrati, i templi indu di Benares e di Mathura distrutti, la costruzione di nuovi templi vietata. Le vecchie tasse imposte ai non musulmani furono rimesse in vigore e i commercianti indu dovettero pagare per le loro merci diritti doppi di quelli ai quali erano costretti i musulmani.
Aurangzeb si preoccupo di rinnovare l’amministrazione negligente che gli avevano delegato i suoi predecessori. Ma rovino l’impero con le sue campagne destinate ad aumentare i suoi settori verso il sud e con le battagli e che consegno ai ribelli indu del Rajputana e delle pianure del Nord.
La resistenza piu importante che ha dovuto affrontare fu quella del Mahratte che erano installati attorno a Bombay, nella parte occidentale di cio che e oggi lo stato di Maharashta. Erano condotti da Shivaji (1627-1680), brigante senza pieta, capo coraggioso militare e eroe autentico popolare indu. Partiti di Poona, i Mahratte di Shivaji combatterono il sultano del Deccan a Bijapur e i Moghul a Purandar. Aurangzeb lo forzo finalmente a sottoporsi, ma l’accoglienza umiliante che le fece alla corte spinse Shivaji a riprendere le ostilita. Quest’ultimo si fece coronare il re del Mahratte e per pagare i suoi soldati saccheggio il paese fino a Madras.
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